Varco 2017
Ancora juta per quest’opera che arriva quasi all’iperrealismo nella raffigurazione di una tromba delle scale vista dall’alto, impreziosita da una cornice dipinta la cui rappresentazione tridimensionale mira ad assumere il carattere di perfetta illusione.
Il soggetto, realizzato con l’intenzione specifica di immortalare un ricordo altrui, si vuole infatti più vero della stessa realtà, quasi a riprodurre quello che non può esistere che fuori dal tempo.
Si tratta delle scale della casa in cui un’amica visse da bambina, viste proprio dal pianerottolo di quell’appartamento in cui lei non è mai più tornata: è la finzione di una finzione, un ricordo ricordato, un quadro al quadrato.
Come nelle prime jute troviamo ancora l’idea del passaggio, ma le scale ora diventano spirale aurea che trascina verso il basso: lo sguardo punta avanti ma al tempo stesso scende in un gorgo fuori dal tempo. E allora il basso diventa alto, il dentro fuori, il prima dopo. Questo dipinto è un’apertura su una quarta dimensione, la presenza immanente di qualcosa che non c’è.