Torbole 2012
“Ci siamo trasferiti a casa tua” indicava una targa apposta da Henjam all’angolo della strada nel centro di Bassano del Grappa, che i passanti leggevano casualmente o cercando delle indicazioni topografiche.
L’idea dello sconosciuto in casa propria che in quel caso era provocatoria, ora si fa reale attraverso l’allestimento di opere Henjam in un abitazione privata.
Quello che Henjam mette qui in opera è il sovvertimento del risultato della gestualità più ordinaria, attraverso degli interventi su oggetti di uso comune.
La credibilità oggettiva di un ambiente domestico cela così la presenza di un intervento artistico che si manifesta proprio attraverso i comuni gesti quotidiani: accendere una lampada, chiudere le tende del bagno, mangiare in un piatto, camminare sul tappeto o infilarsi a letto diventano azioni il cui risultato non è più così prevedibile e soprattutto è latore di un’intrusione altrui nelle nostre vite.
La lampada che accendiamo per vedere ci osserva o innesca un incendio dentro casa. La tenda che abbassiamo per velare gli sguardi da fuori ci svela facendo entare l’estraneo in casa. Il piatto dove ci nutriamo ci rinfaccia la fame assoluta, un tappeto si fa pozzanghera e il letto discarica.
Compiere dei gesti banali significa in realtà attivare un’ entità estranea che invade la nostra intimità domestica proprio mentre credevamo di averla chiusa fuori.
Tra le più di 20 opere dell’allestimento Violazione di domicilio troviamo anche Rifletti di +, il grande specchio a forma di crocifisso come estrema violazione di “residenza”.