“Senza titolo II” – legno di larice (108 x 28 x 32 cm) – Scultura di Alberto Festi
Sulla Bellezza
Si parte sempre dalla bellezza, anche quando ci si arriva.
Il fatto è che tutti, chi più chi meno, ce l’abbiamo dentro e se la riconosciamo fuori è solo perché è già in noi, anche se non sappiamo bene da dove ci sia venuta.
Troviamo belle tante cose, diversissime tra loro, ma tutte hanno in comune il fatto che ci attirano.
È come una tensione che allontana in qualche modo i due capi opposti di una corda, immobile ma proprio per questo concentrata in un istante densissimo.
La tensione è energia potenziale non ancora dissipata e quindi per natura aspirazione al cambiamento. È desiderio di una direzione, di moto ed evoluzione verso qualcosa cui assomigliamo già e cui aspiriamo per essere a nostra volta belli.
La tensione è desiderio e infatti le sculture in legno di Alberto desiderano tutte qualcosa, per questo sono belle.
Desiderano muoversi, diventare altro, ma un altro che hanno già dentro, che in qualche modo amano.
È un uscire da sé restando sé, un po’ come l’amore appunto che infatti rende belli.
Tutte le recenti sculture lignee di Alberto racchiudono questa energia, che in qualche modo attende di dissiparsi, intrappolata com’è nella materia.
Forze centrifughe, ma anche altre il cui verso mira all’unione, forze che deformano concentrandosi in un istante eterno e altre ancora invece che portano allo scioglimento, perché non tutte le ipotesi sono suscettibili di dimostrazione e a volte si può scoprire che oltre il velo di Maia quello che sembrava solido in realtà non lo è.